La modalità comune attraverso cui disturbi alimentari si esprimono è la proiezione sul cibo delle proprie angosce. La persona che soffre mette in scena il proprio dramma interiore utilizzando l’oggetto cibo, simbolo, tra l’altro, della nostra società del benessere. Chi soffre di un disturbo alimentare fa cose inspiegabili sia per sé che per gli altri: si abbuffa o lo rifiuta lasciando tutti impotenti e attoniti. Questa modalità è, paradossalmente, l’unica risposta che il soggetto è riuscito a trovare in un momento di crisi della propria vita. È la soluzione che ha escogitato contro un dolore a cui non riusciva a dar voce, ma che ora comporta, per restare operativa e soffocare quel dolore insopportabile, un’ulteriore sofferenza. Il criterio per valutare la presenza di un disturbo alimentare (tipico o atipico) è l’atteggiamento che una persona ha nei confronti del suo peso e del suo aspetto fisico.
Il Disturbo da Alimentazione Incontrollata
Il Disturbo da Alimentazione Incontrollata viene diagnosticato in persone che di solito soffrono di soprappeso e che manifestano i seguenti sintomi:
La Bulimia Nervosa
Per diagnosticare una Bulimia Nervosa ci deve essere la presenza contemporanea di alcune caratteristiche patologiche:
L’Anoressia Nervosa
Per diagnosticare una Anoressia Nervosa ci deve essere la presenza contemporanea di alcune caratteristiche patologiche:
La Anoressia Nervosa si sviluppa a partire da una rigida osservanza di una dieta ferrea che comporta la riduzione delle quantità e delle qualità degli alimenti assunti e talora l’abolizione dei pasti. Con il progredire della malattia, quando non è più possibile tollerare la fame prolungata, di solito si verificano le prime abbuffate. A questo punto molte persone iniziano ad indursi il vomito, ad assumere farmaci lassativi e/o diuretici oppure ad effettuare lunghe sedute di fitness nel tentativo disperato di continuare a controllare il proprio peso nonostante le abbuffate. Un Indice di Massa Corporea inferiore a 17,5 è sicuramente un segno di sottopeso particolarmente sospetto soprattutto se questo non può essere spiegato dalla presenza di malattie di altro genere.
I Disturbi Alimentari Atipici
Oltre ai classici disturbi sopra citati delle condotte alimentari, esistono molti altri quadri clinici che non presentano esattamente i criteri per diagnosticare un disturbo specifico (per questo detti disturbi atipici) e che si associano ad altri tipi, ad esempio, di disturbi della personalità. In tutti casi è d’obbligo una diagnosi fatta da un’équipe multidisciplinare per ricondurre il disturbo della condotta alimentare ad una struttura di personalità specifica.