Agorafobia
Il termine agorafobia significa letteralmente “paura della piazza” e, di conseguenza, paura degli spazi aperti.
Psicoterapeuta, psichiatra e psicologo, per aiutare efficacemente i loro pazienti, hanno necessità di comunicare fra di loro e coi medici; per far questo devono poter utilizzare una terminologia specifica condivisa e parametri di riferimento il più possibile standardizzati.
Il DSM IV nasce da questa esigenza di creare una forma di conoscenza condivisa, ma non riferisce nulla né sulle cause né sulle terapie. Inoltre è spesso normale nella pratica clinica la compresenza nella stessa persona di più disturbi l’uno strettamente implicato con l’altro.
Lo psicoterapeuta, ciò nonostante, non ha davanti a sé un disturbo o un collage di disturbi da trattare l’uno dopo l’altro secondo manuale, ma una persona in cui tutti questi aspetti e altri ancora si intersecano e si collegano in vario modo.
La psicoterapia non solo quindi non è predeterminata, o selezionata in base ad un abbinamento binario “disturbo-terapia giusta”, ma è un atto creativo dello psicoterapeuta e del paziente insieme.
Il termine agorafobia significa letteralmente “paura della piazza” e, di conseguenza, paura degli spazi aperti.
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