La vita umana è costellata da eventi potenzialmente traumatici in grado di minare il senso d’integrità del nostro Sé.
Il disturbo post-traumatico da stress può insorgere dopo che il soggetto ha vissuto un evento traumatico di forte impatto emotivo. Il disturbo può manifestarsi anche dopo eventi stressori comuni quali un licenziamento, un divorzio, un grave incidente che ha colpito un membro della famiglia, una morte improvvisa ed inaspettata di una persona cara o un concreto rischio di vita per il soggetto. La potenzialità traumatica degli eventi non è quindi predeterminata, ma è la modalità di risposta del soggetto che può determinare l’avvento di un trauma. Infatti di fronte allo stesso evento le persone possono avere modalità di reazione differenti e soggettive.
Chi è colpito da disturbo post-traumatico da stress rivive persistentemente l’evento traumatico attraverso sogni spiacevoli, incubi, oppure attraverso immagini, pensieri improvvisi, o ancora, attraverso l’esposizione a fattori esterni che hanno attinenza o somiglianza all’evento traumatico.
Il rischio che corrono i soggetti colpiti da disturbo post-traumatico da stress è quello di rinchiudersi sempre più in se stessi, estraniandosi dagli altri ed appiattendo l’affettività, allo scopo di non rivivere più il trauma che persone, luoghi ed oggetti ricordano loro. L’evento traumatico è come incollato all’Io, congelato nella mente. Il soggetto si può sentire in uno stato di allarme continuo, irritabile e pronto a scattare anche per poco, improvvisamente collerico e aggressivo e può far fatica a dormire (o sperare di non dormire per nulla) per timore di aver incubi.