Il corpo per un soggetto affetto da ipocondria diventa la sede su cui maggiormente vengono rispecchiate forti preoccupazioni ed timori immotivati.
Ogni sintomo si fa prova inconfutabile della malattia di cui il soggetto è convinto di essere affetto: un raffreddore occasionale, un semplice mal di stomaco, un’irritazione cutanea, una lieve alterazione del battito cardiaco sono vissuti o come i prodromi di una patologia o come i segni inequivocabili della presenza di un grave problema medico. L’ipocondriaco è assillato dalla paura di avere una grave malattia o un tumore o un infarto e non sono sufficienti né i ripetuti esami clinici né gli accertamenti per tranquillizzarlo sulle sue buone condizioni di salute. In realtà, il linguaggio del corpo viene scelto in modo inconsapevole per rappresentare tutte le paure e disagi che il soggetto vive. L’attenzione è quotidianamente volta a cogliere ogni segnale del corpo del quale il soggetto ascolta il funzionamento e percepisce la minima alterazione, preoccupandosi immediatamente del loro significato patologico. Per questo motivo il paziente ha assolutamente bisogno di prendere precauzioni e misure preventive eccessive, convincendosi che il suo corpo stia comunicando che c’è qualcosa di grave e sia necessario fare qualcosa.
La vita dell’ipocondriaco ruota attorno alla paura e all’angoscia di avere una grave malattia e ciò fa poi sì che le sue attività quotidiane risultino molto limitate in quanto il paziente passa l’intera giornata ad occuparsi del suo malessere e delle misure (precauzionali o curative) da mettere in atto per prevenire la catastrofe.