La psicoterapia familiare è un modello di intervento si è affermato a partire dagli anni Cinquanta negli Stati Uniti prima e nell’Europa successivamente, diffondendosi in poco tempo perché molti terapeuti ritenevano infatti non soddisfacenti i risultati ottenuti attraverso la psicoterapia individuale o la psichiatria. La psicoterapia familiare sposta la sua attenzione dal membro “malato” della famiglia a tutti i suoi componenti, rilevando come questi ultimi influenzino il comportamento del membro “malato”.
La psicoterapia familiare si basa sull’idea che ogni persona fin dalla nascita entri in relazione con altri individui, le persone appartenenti alla propria famiglia, instaurando con essi relazioni che saranno un’impronta che determinerà tutte le relazioni significative future. Ogni famiglia porta con sé miti, credenze, valori peculiari, che costituiscono la propria storia familiare e ne fanno il modello d’azione, talvolta inconscio, dell’individuo.
Lo scopo della psicoterapia familiare è di eliminare i blocchi emotivi e comunicativi che impediscono ai membri di cambiare e di interagire in un modo più funzionale, sostenendo la famiglia durante situazioni di crisi e favorendo la riorganizzazione delle modalità relazionali affinché siano più adeguate e sane.
La psicoterapia familiare prevede la presenza di tutti i membri della famiglia e può essere condotta in co terapia, ovvero da due terapeuti contemporaneamente. Gli incontri hanno una durata di circa un’ora e mezza e hanno una cadenza che può variare da una volta ogni due settimane ad una volta al mese.
La psicoterapia familiare è particolarmente indicata nei casi di: